9 norme dell’arte del restauro edifici

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9 norme dell’arte del restauro edifici

Restauro edifici - Casale

Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte. (Gio Ponti – Architetto e Designer Italiano)

Restauro: a. Genericamente, qualsiasi intervento volto a rimettere in buono stato e in condizioni di funzionalità, specialmente con lavori di muratura e di rinnovamento degli impianti, un edificio o alcune sue parti, oppure altro manufatto. b. In particolare, l’operazione e il procedimento tecnico intesi ad assicurare la conservazione e a reintegrare, per quanto possibile e opportuno, gli aspetti compromessi di edifici e monumenti, di opere d’arte, di mobili e di altri oggetti di valore artistico, storico o antropologico, di libri e manoscritti. (https://www.treccani.it/vocabolario/restauro/)

Ristrutturazione o Restauro edifici?

La ristrutturazione e il restauro edifici sono interventi molto diversi fra loro. Vediamo alcune caratteristiche.

Ristrutturazione

Gli interventi di ristrutturazione includono il rinnovo, la sostituzione, la modifica e la rimozione di alcuni elementi strutturali già esistenti nell’edificio, ma anche l’introduzione di nuovi. La ristrutturazione, quindi, potrebbe implicare una trasformazione sostanziale della costruzione originale e probabilmente anche delle sue funzioni.

Restauro

Il restauro ha l’obiettivo di intervenire sugli edifici per risanare la struttura, eliminare le parti deteriorate, assicurare gli standard igienico-sanitarie, facendo grande attenzione a conservarne l’aspetto originale, la struttura e il valore culturale.

Restauro edifici: norme fondamentali

I lavori di restauro non sono semplici interventi edilizi, richiedono grande professionalità e conoscenza di vari aspetti fondamentali come la storia e la chimica o la collaborazione di esperti in questi campi.

1. Caratteristiche e particolarità

Tutti gli edifici hanno degli elementi di varia natura che li caratterizzano, li rendono unici. Questi elementi devono essere identificati e conservati.

2. Conservazione della parte strutturale

La parte strutturale fa parte del valore culturale e storico di un edificio. Anche se i cambiamenti a livello strutturale spesso rimangono nascosti, alterare la struttura di un edificio significa non conservarlo in tutti i suoi aspetti e potrebbe comprometterne la stabilità e durabilità.

3. I materiali e le tecniche

L’utilizzo di tecniche originali e di materiali che siano chimicamente compatibili con quelli utilizzati originariamente, garantiranno una fusione con le parti antiche. Per ottenere questo risultato è necessaria una profonda comprensione delle restanti parti originali dell’edificio e di altre strutture dello stesso periodo storico.

4. Compatibilità chimica

I materiali usati per il restauro edifici devono essere compatibili con quelli usati originariamente per evitare reazioni chimiche che potrebbero provocare danni sul momento o in futuro. Questi danni, oltre che estetici, potrebbero influire notevolmente sulla durata del lavoro e quindi richiedere ulteriori interventi, ma ancor più grave potrebbero rivelarsi irreversibili.

5. Compatibilità fisica

Un altro fattore di cui tener conto è il degrado che può essere provocato sconvolgendo l’equilibrio delle condizioni fisiche dell’elemento da restaurare. Questo potrebbe succedere, ad esempio, usando sulla pietra impregnanti sintetici che non permettono il ricircolo dell’aria e la dispersione dell’umidità, con la conseguente degradazione della pietra stessa.

6. Riconoscibilità

L’utilizzo di tecniche originali potrebbe portare a datazioni errate delle parti di un edificio. Perché ciò non avvenga, tutti gli interventi di restauro devono essere databili così da essere distinte dalle parti originali. A tal scopo, tramite differenziazioni più o meno accentuate, si darà la possibilità a un occhio esperto di riconoscere le parti restaurate da quelle antiche senza andare a influenzare in modo negativo il valore culturale dell’edificio.

7. Durabilità

Partendo dal presupposto che gli edifici di cui parliamo sono secolari, anche i materiali usati nel restauro edifici dovranno durare nel tempo o per lo meno consentire interventi di restauro successivi senza comportare modifiche o danni al monumento stesso.

8. Reversibilità

Tutti gli interventi di restauro dovrebbero essere il più reversibile possibile, in modo da poterli, se e quando fosse necessario, rimuoverli o sostituirli senza però danneggiare l’edificio. La reversibilità, quindi, permette di rinnovare regolarmente un rinforzo, come può essere un incatenamento, o le strutture sovrapposte o addossate alle parti originali. La reversibilità permette la sostituzione e la manutenzione straordinaria e costituisce un grande vantaggio per la durabilità.

9. Solo interventi necessari

È importante valutare l’effettiva necessità dell’intervento di restauro. Per far questo, è necessario conoscere a fondo in ogni suo aspetto, l’edificio che andrà restaurato e edifici simili ad esso per poter fare considerazioni comparative. L’importanza di un’attenta valutazione è evidente in interventi che hanno un maggiore impatto, come i consolidamenti, ma anche per interventi più piccoli o più delicati che comunque andranno ad interagire con le parti originali.

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